Vuoi espandere la tua attività in un franchising? Scopri le 3 domande killer che ti farà il tuo affiliato-investitore.

Benvenuto imprenditore,

il tema del quale oggi ti voglio parlare è molto delicato: trovare i capitali per la tua attività.

Se il tuo desiderio è quello di espanderti in un franchising, questa lezione ti sarà molto utile perché comprenderai in che modo penserà e si porrà il tuo affiliato-investitore nei confronti del tuo business.

Nel mercato odierno è fondamentale sapere come presentarsi per vendere il tuo format, soprattutto nei confronti di due tipologie di target: il manager e l’imprenditore, per i quali la richiesta di un investimento molto alto non sarà un problema.

Tuttavia, la situazione attuale è che molto spesso capita che ci siano professionisti che vogliono espandersi e hanno anche delle splendide idee, nella quali verrebbe davvero voglia di investire ma non sono né preparati né in grado di creare un modello di business idoneo a resistere su un mercato che è altamente competitivo.

Continua la lettura per comprendere come arrivare preparato a questo momento.

Avere un’idea NON significa costruire un modello di business.

Tutti, quando avviano un loro progetto, parlano di start-up.

Questo termine cosa indica?

Purtroppo si abusa fin troppo del termine “start-up”: molti lo utilizzano per dare un’idea di innovazione quando poi di innovativo non c’è un bel niente.

E questo un investitore lo capisce SUBITO perché non è l’idea in sé, come molti credono, a convincerlo nel compiere un investimento.

In realtà è più semplice di quanto credi.

Un investitore, quando deve prendere una decisione, cerca di capire quanto è sostenibile il modello di business che si trova davanti.

Scegliere non è scontato, perché molta gente non ha fatto un percorso professionale accademico per la costruzione della modellistica di business; eppure questo è una materia che va studiata!

Cinquant’anni fa, nessuno si formava, eppure i nostri nonni riuscivano nella professione dell’imprenditore perché il mercato era ancora aperto a tante e nuove opportunità.

Oggi invece il mercato è globale, ci sono un sacco di persone preparate in giro per il mondo: se non rientri in questa categoria, non riuscirai mai ad emergere.

Franchising: non puoi iniziare senza un modello di business sostenibile

Come avrai compreso da queste parole, agli investitori poco interessa se la tua idea funziona o meno, ma piuttosto se il tuo modello di business è sostenibile, in quanto, in un mercato competitivo come quello di oggi, bisogna arrivare con una proposta di valore importante, in grado di rappresentare un modello solido e forte.

Questo presuppone che tu non stia troppo a fantasticare…

Attenzione però: avere una visione più realista non significa scendere con i piedi per terra rispetto ad una buona idea di business che hai immaginato!

Se ti sei soffermato e hai approfondito una progettazione di quest’ultima, non c’è bisogno di realismo.

Il segreto sta nel lavorare sulla tua idea, e costruire un sistema che è in grado di resistere sul mercato nel quale ti vai ad inserire.

Compresa questa premessa, indispensabile solo per poter essere preso in considerazione tra i possibili imprenditori, entriamo nel merito del discorso.

La prima azione che compie un investitore: STRESSARE IL MODELLO DI BUSINESS.

La prima cosa che farà un investitore sarà stressare il tuo modello di business, cercando di capire quanto l’intuizione che hai avuto può resistere sul mercato attraverso domande precise e specifiche.

E devi sapere che nel 90% dei casi il modello crolla e si distrugge.

Tuttavia, ti assicuro che, fin quando non sei pronto, è meglio dedicarsi alla creazione di un sistema per la tua attività, piuttosto che buttarti a capofitto nel mercato: se il tuo business non è sostenibile, vedrai nascere sempre più problemi senza neanche rendertene conto.

Ricorda: nessuno investe soldi in una start-up pensando di perdere i suoi soldi!

Per tale ragione in primis dovrai:

  • FARE UN PERCORSO DI CRESCITA PERSONALE = devi saper gestire il tuo personale e le relazioni;
  • ESSERE PREPARATO = l’imprenditore di oggi è un atleta. Non basta essere intraprenderti e neanche avere il capitale… devi avere le giuste conoscenze e informazioni alla base della tua attività perché, prima di creare una struttura o una rete che ti aiuta nel compiere tutti i processi interni, ci sei solo TU!

Un termine che gli investitori utilizzato è il concetto di “stressare” un modello.

Questa è una chiave di lettura molto interessante: fa comprendere quanto è importante metterti alla prova e verificare se, anche se viene tolto un tassello alla tua struttura, quest’ultima crolla o meno.

Se ieri bastava essere intraprendenti per lanciarsi sul mercato, oggi occorrono capitali ed un’elevata preparazione.

L’imprenditore deve essere un vero e proprio atleta, che si prepara e testa egli stesso i suoi limiti; la disciplina, le regole e le ore di impegno e sforzo che vengono dedicati per arrivare al traguardo finale sono gli stessi elementi che devi implementare anche tu nella tua preparazione quotidiana.

Queste due figure sono legate soprattutto per la continuità e la ricerca dello standard della perfezione per mantenere alta la qualità del servizio offerto e nel selezionare sempre i migliori prodotti, per creare il format di eccellenza che convince un investitore.

Ma concretamente, cosa significa stressare un modello di business?

Ti faccio un esempio: immagina che la forza del tuo brand sia posta nello chef che lavora all’interno del tuo ristorante.

In questo caso, l’investitore potrebbe chiederti se, qualora mancasse questa figura, i risultati raggiunti sarebbero gli stessi e se, di conseguenza, il suo investimento è al sicuro.

Ed è proprio questo il significato di stressare.

Il tuo modello di business, senza il tuo chef, casca e si frantuma.

In termini teorici, stressare significa mettere il tuo business nella peggior condizione di mercato e capire, se in questo contesto, riesci a sostenere o meno la tua attività.

Questo meccanismo è da considerare positivo per il tuo business: identifica i tuoi punti deboli e ti incentiva a migliorarli affinché il tuo sistema non abbia alcuna lacuna.

L’imprenditore italiano è sempre molto ottimista e positivo, una visione più realista e cinica del tuo modello ti serve per rafforzare i tuoi processi aziendali.

Ma quindi…

Quali sono le tre domande che mettono in crisi tutte le start-up?

In realtà, le domande di per sé sono banali… eppure ce n’è una che di solito porta a crollare il 90% delle attività.

Franchisor, COME RESTITUISCI IL CAPITALE ALL’INVESTITORE?

La domanda è la seguente:

“COME RESTITUISCI IL CAPITALE ALL’INVESTITORE?”

Ricorda infatti che l’investitore non investe a fondo perduto: ha un timing in cui sa che recupererà il suo capitale.

Di base, in questo momento, l’imprenditore mostra il suo piano dei conti, che molto spesso viene considerato poco sul serio, come un libro dei sogni, troppo oltre i possibili traguardi…

Franchising: come vengono ricavate le entrate?

Per tale ragione la seconda domanda che l’investitore è portato a fare all’imprenditore è:

“IN CHE MODO VIENE RICAVATA CIASCUNA DELLE ENTRATE PRESENTI SUL PIANO DEI CONTI?”

E se, tra le motivazioni troppo surreali, si rende conto che non esiste un vero ciclo aziendale e una vera dinamica di business, sarà portato a non investire.

Non ti abbattere però: non sempre si verifica questa situazione!

Ci sono anche imprenditori che sanno rispondere alle domande postegli che hanno un piano studiato sulle statistiche ottenute.

In entrambi i casi poi, solo il tempo può dimostrare se il modello di business, di marketing e commerciale, stanno realmente in piedi.

Franchising: dove vengono allocati i capitali?

La terza ed ultima domanda che viene posta è:

“DOVE VENGONO ALLOCATI I CAPITALI?”

Purtroppo troppe volte la risposta è: nel marketing.

È come se questo settore fosse la cartina di successo per fare tutto… lo è, ma ci deve essere dietro una strategia.

Il piano di marketing è una serie di azioni che si compiono per alimentare il modello che hai creato.

E se questo non è sostenibile e non ha una base ben definita, anche il marketing non avrà alcun riscontro positivo, ma piuttosto sarà una perdita di tempo e di soldi.

Queste sono le domande che fanno capire all’investitore se l’imprenditore che ha davanti ha le idee chiare, se vive di fantasie o se semplicemente ha bisogno di qualcuno che lo aiuti nel superare i suoi limiti.

Sono riflessioni molto preziose per te che sei un potenziale franchisor perché saper rispondere a queste domande davanti ad un franchisee rende il tuo modello franchising di valore.

Ora però, per essere certo che tu abbia compreso ciò di cui sto parlando voglio renderti più chiaro il concetto di modello di business.

Cos’è il modello di business?

Il modello di business, comunemente chiamato “canvas”, è una sorta di schema che affronta nove aree di approfondimento:

  • I partner chiave;
  • Le attività chiave;
  • Le risorse fondamentali per poter svolgere queste attività;
  • Le proposte di valore;
  • La relazione con i clienti;
  • I canali con i quali raggiungere i clienti;
  • I segmenti di clientela;
  • I flussi di ricavo;
  • La struttura dei costi.

Dopo aver analizzato a fondo queste aree, il tuo modello di business o si sosterrà perché lo avrai strutturato correttamente, o, ti renderai conto tu stesso, avrà delle falle e non sarà sostenibile.

Ma se compi queste azioni con impegno e tenacia, puoi star certo che saprai rispondere correttamente alle fatidiche domande che ti porrà il tuo affiliato-investitore.

Inizia ora per non farti superare dai tuoi concorrenti… e per andare al massimo ed evitare di inciampare in ostacoli, affidati a chi può esserti d’aiuto.

In questo senso, Reting è qui per darti una mano.

Per prima cosa, compila il nostro test e verifica se tu e la tua attività siete davvero pronti per un cambio di vita di questa portata.

Clicca sul seguente link:

reting.franchisingmodel.it/main/questionario_nuovo.php

Affidati a Reting: troverai tutte le informazioni che ti servono per volare sempre più in alto!

A presto,

Enrico Tosco.