Come tenere un colloquio di selezione

Per scoprire come tenere un colloquio di selezione, la scorsa settimana, abbiamo intervistato Federica Meletti, HR Specialist di Guru Jobs.

Guru Jobs è un’azienda che si occupa di ricerca e selezione del personale, o meglio ha il fine di reclutare dei veri e propri talenti.

Avere persone talentuose all’interno della propria squadra è ciò che serve all’imprenditore che vuole rendere reale il proprio progetto aziendale che ha in mente.

Sei pronto a ricevere degli utilissimi consigli per poter assumere persone che non hanno solo l’esperienza giusta, ma anche l’atteggiamento mentale giusto?

Guarda l’intervista che abbiamo fatto sulla nostra pagina Facebook cliccando il link qui sotto:

https://www.facebook.com/grupporeting/videos/465410555015883 

Oppure continua a leggere questo articolo in cui ti spiegherò tutto quello che c’è da sapere per poter tenere un colloquio di selezione e assumere le giuste persone per te e per la tua azienda!

Quali sono le attività che devono precedere un colloquio di selezione?

Quali sono le attività che devono precedere un colloquio di selezione?

Prima di tenere un colloquio di selezione, un bravo recruiter deve sempre studiare il curriculum dei singoli candidati.

Per molti imprenditori, però, studiare il profilo dei potenziali collaboratori, prima ancora di conoscerli, risulta un passaggio inutile e soprattutto una perdita di tempo.

Se sei anche tu di questo parere ti fermo subito!

In quanto, la perdita di tempo avviene quando assumi un candidato che in un primo momento risulta idoneo a lavorare con te, ma al momento pratico si rivela un falso positivo.

A questo punto due sono le strade:

  • Spendere tempo e denaro aggiunto per la formazione
  • Trovare un altro collaboratore e fare altri colloquio di selezione

Vuoi ritrovarti a ripetere colloqui 1,2,3…100 volte?

Io non credo.

Quindi, prima ancora di incontrare e conoscere il candidato, devi ASSOLUTAMENTE effettuare delle attività di pre-selezione:

  • Studiare e analizzare il suo curriculum vitae

Per capire fin da subito se è la persona giusta che può portare un valore aggiunto all’azienda

  • Sottolineare quello che dal curriculum vitae non risulta chiaro

Per poi fare le giuste domande al momento del colloquio

  • Capire che percorsi lavorativi ha effettuato in passato

Così da decidere fin da subito che ruoli e mansioni fargli ricoprire

  • Vedere se ci sono periodi di interruzione in cui non ha lavorato

Per analizzare, durante il colloquio, i motivi per cui non lavora più nell’attività precedente

In questo modo potrai arrivare pronto al colloquio di selezione così da raggiungere i tuoi scopi ed soddisfare i tuoi obiettivi aziendali.

Qual è lo scopo di un colloquio di lavoro?

Qual è lo scopo di un colloquio di lavoro?

Molte persone credono ancora che il colloquio di selezione debba essere inteso come un vero e proprio interrogatorio.

Dove il candidato è la persona da incriminare e il recruiter è il commissario che pone le domande e verifica se le risposte date sono giuste o sbagliate.

Rende l’idea?

Bene, oggi voglio sfatare questo scenario che per troppo tempo è stato impresso nella mente degli imprenditori, dicendo che:

Non c’è una risposta giusta o sbagliata!

Poiché il vero scopo di un colloquio di selezione è quello di porre delle domande così da individuare sia i lati positivi che i lati negativi del candidato.

In questo modo è possibile scoprire fin da subito come migliorare quegli aspetti negativi, colmando ogni sua lacuna.

Perchè bisogna ammetterlo… tutti noi abbiamo dei lati positivi e dei lati negativi! 

Ma se ci focalizziamo solo sulle cose belle, maggiore sarà la possibilità di trovarsi di fronte una persona che al momento del bisogno, invece di risolvere dei problemi ne crea ulteriori.

Ecco perché al momento del colloquio è bene scoprire da subito quali sono le sue potenzialità e come relazionarsi con la persona per metterla a proprio agio.

Che tono di voce bisogna utilizzare per mettere a proprio agio il candidato?

Che tono di voce bisogna utilizzare per mettere a proprio agio il candidato?

Alle persone piace essere comprese, ma soprattutto essere messe a proprio agio.

Di conseguenza ogni tono di voce, giudizio o espressione facciale che viene fatta al momento del colloquio potrebbe imbarazzare o mettere in difficoltà il candidato.

Infatti, se durante l’incontro il mindset del recruiter è negativo, altrettanto sarà il suo tono di voce e questo implica che tutte le persone che gli si presenteranno al colloquio provocheranno in lui un effetto consequenziale rispetto al suo stato d’animo.

Mi spiego meglio.

Se il recruiter o l’imprenditore ha una “giornata no”, la valutazione circa il candidato sarà influenzata dal loro stato interiore.

Quindi ciò che un bravo recruiter deve fare è andare a scindere le due situazioni ed utilizzare un tono di voce in assonanza con il potenziale collaboratore.

Che cosa significa in assonanza?

Significa capire chi si ha davanti!

Noi tutti ci troviamo a nostro agio con qualcosa o qualcuno che riconosciamo come nostro simile.

Ciò implica che se ti poni con una persona che di suo è molto espansiva in maniera timida, questa non sa come approcciare con te. Stessa cosa al contrario.

Questo avviene anche durante un colloquio di lavoro!

Dunque, se ti trovi a dover selezionare personale, il tono di voce che devi adottare deve far riconoscere alla persona selezionata che sei un suo alleato con cui entrare in comunicazione e relazione.

In questo modo sarà più facile verificare le sue attitudini.

In che modo è possibile verificare le attitudini del candidato attraverso un colloquio?

In che modo è possibile verificare le attitudini del candidato attraverso un colloquio?

Molto spesso, al momento del colloquio, le attitudini di un candidato, definite anche soft skills, non vengono prese in considerazione dagli imprenditori.

Peccato che però queste sono fondamentali per valutare in maniera complessiva una persona.

Infatti, se non vengono analizzate le abilità personali è difficile capire come un potenziale collaboratore potrebbe risultare un problem solver capace di gestire situazioni critiche o di difficoltà oppure risultare un risorsa di cui la tua azienda non può farne a meno.

Ecco perché è di vitale importanza verificare le attitudini del candidato al momento del colloquio.

In che modo verificarle?

Semplice, te lo dico subito.

Due sono i passaggi da mettere in atto:

  • Fare una mappatura circa la persona

Utilizzare questionari attitudinali, come per esempio l’I-profile di Guru Jobs, così da ottenere un feedback attendibile.

  • Porre domande circa le abitudini della persona

Capire in che modo affronta certe situazioni, verificare se tende a contraddire ogni affermazione o comportamento, chiedere come è strutturata la sua giornata lavorativa, per poter analizzare il suo livello di organizzazione.

Valutando le capacità e le predisposizioni potrai capire fino a che punto il candidato ha voglia di entrare nella tua azienda.

Quanto è importante verificare le motivazioni che spingono il candidato ad entrare nella tua azienda?

Quanto è importante verificare le motivazioni che spingono il candidato ad entrare nella tua azienda?

Moltissimo!

La motivazione di una persona è l’aspetto principale che ogni imprenditore deve tenere in considerazione.

Se non lo si fa, si rischia di assumere persone motivate solo dai soldi, che hanno problemi di orario o che accettano il lavoro solo per ripiego.

In questo modo il tuo team sarà formato da gente demotivata, svogliata o poco produttiva.

Vuoi rischiare di assumere collaboratori di questo genere perché non hai dato la giusta importanza alla loro motivazione?

Se la riposta è no, senti quello che ti sto per dire…

Seleziona solo personalità in linea con il tuo lavoro e i tuoi principi, vogliose di raggiungere insieme a te i tuoi obiettivi e traguardi.

Uno stratagemma che puoi utilizzare per vedere se effettivamente sono motivati ad entrare nella tua azienda è domandare se hanno visto il sito web dell’azienda, che cosa li ha colpiti di più, perché hanno deciso di candidarsi da te invece che da un’altra parte.

L’assunzione è, in un certo senso, un matrimonio tra il collaboratore e l’azienda.

Se entrambi i soggetti non viaggiano sulla stessa linea, nel giro di pochi mesi le loro strade si andranno a dividere.

Per questo motivo è bene chiarire fin da subito quali sono i fattori stimolanti che spingono le persone a lavorare per te e con te.

È opportuno definire subito gli accordi economici o è meglio aspettare?

È opportuno definire subito gli accordi economici o è meglio aspettare?

La proposta di lavoro non è altro che una vendita della stessa azienda, quindi è bene definire gli accordi economici alla fine del colloquio.

Perché?

Ti faccio un esempio.

Quando acquisti un prodotto, quali sono le azioni che compi?

Ti informi, leggi la descrizione, le caratteristiche che presenta, capisci da cosa è composto e poi se ti piace lo acquisti.

Giusto?

Ecco, quando tieni un colloquio di selezione accade esattamente la stessa cosa!

Prima conosci il candidato, entri in confidenza con lui, scopri le sue attitudini, le sue motivazioni e alla fine se risulta idoneo gli proponi il lavoro e definisci gli accordi economici.

Facendo al contrario, rischi di acquisire una persona che poi all’atto pratico non è affine con il tuo modus operandi.

Evitare questo rischio vuol dire evitare tanti problemi che sicuramente si presenteranno poi in seguito.

Un’altra cosa importante è capire qual è la sua aspettativa economica e quindi quanto si aspetta di guadagnare al termine del colloquio.

È bene quindi per l’imprenditore preparare un piano di carriera per ogni figura aziendale, così da organizzare il percorso che ogni componente deve intraprendere affinché raggiunga gli obiettivi di business e far crescere la sua azienda.

Per esempio, nel franchising è fondamentale organizzare e stabilire, fin dal colloquio, che ruolo e che percorso la persona andrà a fare. 

Essendo una realtà composta da procedure totalmente standardizzate, il franchising necessità anche di standardizzare la ricerca del personale, in quanto non si va a replicare solamente il know-how della casa madre, ma anche i piani di carriera di ogni risorsa umana.

Come capire se è il candidato giusto?

Come capire se è il candidato giusto?

Sapere in che modo assumere il candidato giusto è una delle abilità che ogni imprenditore dovrebbe avere. 

Perdersi per strada talenti che potrebbero portare valore aggiunto e di cui ne potresti aver bisogno, può danneggiare il futuro della tua azienda.

Vuoi farti scappare quello che potrebbe essere il tuo collaboratore ideale?

Io non credo.

Quindi un esercizio che potrebbe tornarti utile per poter selezionare la persona giusta è quello, durante il colloquio, di immaginarti come lavorerebbe nel tuo contesto lavorativo.

Capire come si comporterebbe con i colleghi e come svolgerebbe il suo lavoro.

In questo modo ti sarà più facile individuare chi può portare qualcosa in più nel settore.

Scegliere il collaboratore giusto è fondamentale soprattutto per quelle aziende che vogliono crescere ed espandersi sempre di più.

Nel franchising, per esempio, inserire all’interno di un punto vendita una figura totalmente discostante dai valori, dalla mission e dalla vision aziendale, potrebbe farti saltare in aria la tua rete forte e solida che con fatica e dedizione ti sei sviluppato.

 

Dunque se non vuoi sbagliare, ma vuoi selezionare solo persone talentuose che hanno voglia di crescere insieme a te, AFFIDATI A GURU JOBS.

Sono certo che non te ne pentirai!

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