Un franchisee può vendere la sua attività?
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Un franchisee può vendere la sua attività perchè l’investimento che ha fatto ha un valore residuo.
Cosa significa?
Quando un futuro affiliato firma un contratto di franchising deve sapere che il suo investimento non è a fondo perduto e che la sua affiliazione, quindi il suo punto vendita, non soltanto gli genera del denaro ed un ritorno sull’investimento, ma ha anche un valore residuo.
Grazie al valore residuo il franchisee può rivendere la sua attività senza avere grandi perdite.
Anzi a volte il valore residuo potrebbe essere anche maggiore rispetto a quanto ha speso l’affiliato, ricavandoci anche un utile.
QUESTO E’ UNO DEI VANTAGGI DEL FRANCHISING!
Uno dei motivi per cui è meglio aprire un’attività in franchising piuttosto che un punto diretto.
Ti spiego il perchè.
Se domani tu decidessi di aprire una tua attività, la Pizzeria Mario, il valore residuo quando provi a venderla è praticamente quello dei macchinari se mai riuscissi a rivenderli.
Molto probabilmente li rivenderai a metà prezzo, avendo così una forte perdita.
Se invece di la Pizzeria Mario, decidi di investire in un format franchising, ovvero un’attività ben avviata, con procedure che funzionano e una rete di supporto, la vendita dell’attività potrà essere addirittura maggiore rispetto all’investimento iniziale perchè magari nel tempo questa rete è cresciuta.
Inoltre, cosa molto importante, sarà la casa madre stessa ad aiutare l’affiliato a ricercare un’imprenditore o investitore pronto ad acquistare il suo punto vendita.
Vediamo insieme alcuni punti fondamentali della cessione d’azienda di un franchising, partendo dai suoi dipendenti.
Dipendenti franchising
I dipendenti del punto vendita franchising che si sta vendendo che fine faranno, come verranno gestiti?
C’è da sapere che il franchisee è il titolare dei contratti di lavoro attivi sul suo punto vendita, quindi è lui il reale titolare dei contratti dei suoi dipendenti franchising.
Nel contratto di franchising è descritto molto bene il fatto che il franchisor non risponde in nessun modo dei contratti di lavorio in essere.
Quindi nella cessione d’azienda di un franchising chi acquisterà il punto affiliato, diventando così il nuovo franchisee, si occuperà della selezione dei dipendenti.
Ci sarà una sorta di scelta tra quali dipendenti mandare via, quali far entrare di nuovi, ecc.
In tutto ciò, però, il franchisor non c’entra nulla.
Attenzione, però, perchè a volte nel contratto di franchising potrebbero esserci della clausole vessatorie.
Franchising clausole vessatorie
Le clausole vessatorie nel franchising sono delle clausole scritte con estrema tutela del franchisor.
Un esempio di clausola vessatoria nel franchising è che il franchisee non ha possibilità di cedere la licenza.
In Reting non permettiamo questo tipo di clausole nei contratti poiché pensiamo che l’affiliato debba essere un imprenditore libero, e in quanto tale avere la libertà di acquistare e rivendere quando vuole la sua attività in franchising.
Addirittura, un passaggio che spesso consigliamo ai clienti Reting, è quello di inserire la casa madre come avente diritto di prelazione per l’acquisto del punto vendita.
Faccio un esempio:
L’affiliato in Francia decide di vendere la sua attività e trova già un imprenditore interessato a subentrare.
Lo comunica alla casa madre che ha il diritto di comunicare, in un tempo breve concordato preventivamente, la sua volontà di acquistare il punto vendita allo stesso prezzo e condizioni dell’imprenditore interessato.
Questo è il diritto di prelazione ed è fattibile in quanto non lede il diritto del franchisee di poter vendere la propria attività e tutela il franchisor nel caso in cui si trova davanti un imprenditore futuro che non gli piace.
Affiliazione commerciale
L’affiliazione commerciale è il contratto di franchising dove un imprenditore deve avere gli stessi identici diritti di un qualsiasi altro imprenditore che ha avviato la sua attività in autonomia.
L’unica differenza è che questo imprenditore decide di avere un partner che gli fornisce un metodo di lavoro e un format già vincente.
Il contratto di affiliazione commerciale è quindi tra due imprenditori liberi, quindi dimentica tutto ciò che riguarda franchising diretto e indiretto, piccoli corner in franchising, ecc.
Tutte queste sono clausole per far finta di creare un franchising, ma sostanzialmente ammettere al mondo di non essere capace ad assumere dipendenti e dover ricorrere per forza a fare impresa sulle spalle di qualcun altro.
IL FRANCHISING E’ UNA COSA SERIA!
Il franchising comprende il lavoro di 2 imprenditori, quindi niente micro franchising, corner o franchising indiretti.
Esiste un solo tipo di franchising e si chiama: IL BUON FRANCHISING.
Nel Buon Franchising i 2 imprenditori sono autonomi e camminano insieme verso il successo comune di un Brand.
Per il franchisor il successo sarà far prosperare ogni singolo affiliato dandogli il supporto necessario.
Per il franchisee il successo sarà gestire i propri collaboratori e seguire le procedure di lavoro.
Se quindi anche tu desideri creare una rete di buon franchising, compila il questionario qui sotto e partiamo nella nostra avventura.